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Casa e arredamento

Allarmi per casa: tutto quel che bisogna sapere prima di installarli

Per coloro che desiderano installare un antifurto nella propria abitazione, la prima scelta necessaria da compiere è quella tra un sistema collegato con fili e un sistema wireless. La prima opzione fino a qualche tempo fa era la norma, ma presuppone delle difficoltà di non poco conto, soprattutto se si procede con l’installazione dopo che la casa è già stata costruita: il rischio è quello di ritrovarsi alle prese con morsetti di fissaggio in bella evidenza sui muri e cavi fatti passare sotto i tappeti, sempre che non si abbia voglia di distruggere le pareti. Tutto molto faticoso e dispendioso, vero? Ecco perché ormai per gli allarmi per casa si tende a privilegiare le soluzioni senza fili.

Esse si basano su una comunicazione tra i componenti e la centrale che avviene a una determinata frequenza radio. La portata garantita, di solito, si aggira intorno ai 300 metri: insomma, anche in abitazioni di grandi dimensioni non ci sono zone scoperte. L’installazione di un allarme cablato in media ha un costo di circa 1.500 euro: a questa spesa occorre aggiungere le opere secondarie e murarie inevitabili. Diverso è il caso di una centrale di allarme non cablata: sul mercato se ne trovano anche a 200 euro, ma è bene tenere presente che in questa circostanza ci si dovrà occupare della configurazione in prima persona.

Installazione fai da te: ecco cosa fare

L’installazione fai da te degli allarmi per casa prevede una certa manualità, tenendo presente che ci sarà bisogno di usare un cacciavite a taglio, un trapano con le sue diverse punte e i vari componenti del kit di allarme che si desidera configurare; potrebbero esserci, inoltre, degli accessori opzionali, come i sensori volumetrici, i medaglioni anti panico e i rilevatori di fumo. Dopo avere estratto i componenti del kit dalla scatola, è necessario premere in corrispondenza dei contatti porta – finestra e dei sensori, là dove sono collocate le relative linguette di plastica, così da inserire le batterie.

Dopodiché si deve impostare il pannello di controllo e collegarlo a una presa di corrente. L’unità di controllo deve essere posizionata nei pressi di una presa telefonica solo nel caso in cui si abbia a che fare con un sistema di allarme telefonico tradizionale; in caso contrario, è sufficiente controllare la portata del campo GSM, per poi disporre la centrale dove si vuole. Sempre seguendo il manuale di istruzioni compreso nel kit, è bene aver cura di impostare i sensori in modo che siano spenti (per evitare che l’antifurto inizi a suonare quando si è al lavoro).

Una volta che il pannello di controllo è stato acceso, è possibile visualizzare sul display un messaggio che chiede di digitare un codice utente composto da quattro cifre: tale codice è indicato nelle istruzioni, e in seguito potrà essere modificato (se si vorrà farlo). Il pannello a questo punto deve registrare i sensori che verranno adoperati: affinché ciò avvenga, non bisogna fare altro che schiacciare sui dispositivi il pulsante di test. Lo stesso vale per le sirene di allarme e per i contatti porta – finestra. Il pannello risponde all’accensione con un segnale acustico; dopodiché sullo schermo compaiono delle cifre che rilevano che i device sono stati effettivamente aggiunti.

Ora occorre inserire, sul retro del pannello di controllo, la Sim telefonica relativa; per accertarsi che funzioni si può effettuare una chiamata di prova. Una accortezza è necessaria prima che i contatti porta – finestra vengano montati: si tratta di verificare che gli stessi siano alla portata radio del pannello di controllo. Così si può proseguire, andando a posizionare tutti i componenti da configurare nella collocazione desiderata. Dopo aver schiacciato sul sensore di sabotaggio, se il dispositivo è in portata radio il pannello di controllo risponde producendo il suono di un campanello. Per ciascun sensore posizionato, si deve impostare la tipologia di zona corretta.

Il sensore porta – finestra va messo nei pressi della parte superiore dell’apertura, con il magnete sopra la sezione di apertura e la parte più grande del sensore sul telaio. I sensori di movimento vanno montati a circa due metri di distanza dal pavimento: se possibile, è consigliabile installarli in corrispondenza degli angoli, in modo tale che si possa contare su una copertura migliore della stanza, mentre è assolutamente da evitare la vicinanza di finestre o fonti di calore. Ovviamente, il campo visivo dei sensori di movimento deve risultare il più possibile stabile e ampio. Che fare nel caso in cui ci siano degli animali domestici in casa? Non c’è nessun problema: basta ricorrere ai sensori Pet Immune, che sono studiati ad hoc.

Per quel che riguarda le sirene, invece, la loro posizione deve essere il più possibile in alto. La soluzione ideale è quella che prevede di tenerle molto in vista su una parete esterna. Chiaramente, è bene adottare tutte le precauzioni del caso se si vive in un condominio, consultando il proprio amministratore per evitare un contrasto estetico eccessivo con il resto dell’edificio.

Una soluzione vincente

Molti allarmi per casa sono di tipo espandibile: ciò vuol dire che possono essere aggiunti dei contatti in più, dei pulsanti di panico, dei rilevatori di fumo o altri accessori che potrebbero tornare utili per garantire l’incolumità e la sicurezza dell’abitazione. Come si può notare, per procedere a un’installazione fai da te di un antifurto senza fili non c’è bisogno di competenze specifiche, anche perché i kit in vendita riportano istruzioni chiare e precise. Accessibili sia dal punto di vista pratico che dal punto di vista economico, sono consigliati – per esempio – a chi vive in affitto, e quindi non può realizzare delle opere murarie: un allarme wireless in questo caso offre tutta la protezione di cui si ha bisogno senza che sia necessario realizzare un solo foro in una parete. Il risparmio, rispetto a quel che costerebbe chiamare un professionista del settore, è più che evidente.